L’adesione a un fondo pensione negoziale prevede diverse forme di contribuzione, come il conferimento del TFR e il versamento di un contributo mensile facoltativo da parte del lavoratore. Questa seconda opzione attiva anche un ulteriore contributo a carico dell’azienda, obbligatorio.
Si tratta di una prerogativa dei fondi pensione chiusi, non riconosciuta ad altre forme di previdenza complementare, che contribuisce a renderli finanziariamente più interessanti rispetto a queste ultime.
In questo articolo vedremo innanzitutto cos’è il contributo del datore di lavoro per gli aderenti a un fondo pensione negoziale e quali sono le condizioni da rispettare affinché questo importante beneficio venga attivato.
Scopriremo, poi, come ottenere il contributo del datore di lavoro in caso di adesione al Fondo Telemaco.
Infine, vedremo che cosa accade nel caso in cui i versamenti non vengano effettuati regolarmente e cosa fare per ripristinare la regolarità contributiva.
Cos’è il contributo del datore di lavoro e come funziona?
I lavoratori che aderiscono a un fondo pensione negoziale, come Telemaco, possono decidere di destinare a esso il solo TFR, attraverso due modalità di adesione:
- esplicita, quando il lavoratore sceglie di versare il TFR nel fondo pensione entro i primi 6 mesi dall’assunzione;
- tacita, nel caso in cui il lavoratore non compia la sua scelta entro i 6 mesi previsti.
Tuttavia, il lavoratore può decidere di dedicare anche parte della propria retribuzione al risparmio previdenziale, attivando la contribuzione propria che consiste nel versamento di una percentuale minima del proprio stipendio.
Per chi aderisce a un fondo pensione negoziale come Telemaco, questo contributo aggiuntivo è importantissimo perché dà diritto a un ulteriore versamento da parte del datore di lavoro.
Si tratta di un contributo finanziariamente a carico dell’azienda, ma che va a incrementare la posizione individuale del lavoratore presso il fondo pensione.
Leggi anche il nostro approfondimento I vantaggi del conferimento del TFR al fondo pensione
Fondo Telemaco: come ottenere il contributo del datore di lavoro?
Vediamo, ora, come ottenere effettivamente il contributo aggiuntivo del datore di lavoro in caso di adesione al Fondo Telemaco.
Come anticipato, versare il contributo individuale non è obbligatorio. Il lavoratore può infatti limitarsi ad aderire versando solo il TFR, ma può anche decidere, in qualsiasi momento, di versare una somma aggiuntiva e volontaria.
Quanto deve versare, in questo caso? Come previsto dagli accordi collettivi, il contributo facoltativo deve essere calcolato nel rispetto della misura minima dell’1% della propria retribuzione, aliquota che può essere innalzata per espressa volontà del lavoratore per multipli di 0,50 punti (ad esempio 1,50%, 2,00%, 2,50% ecc.).
Soltanto attraverso questa scelta si attiva il contributo dell’azienda, che in questo caso diventa obbligatorio.
Nel caso del Fondo Telemaco, a partire da dicembre 2022 il contributo aggiuntivo del datore di lavoro è fissato nella misura dell’1,4% della retribuzione.
Per avviare questa tipologia di versamento aggiuntiva al TFR, occorre compilare e consegnare il modulo di Attivazione della contribuzione del lavoratore e del datore di lavoro. In questa sede il lavoratore può esprimere la volontà di versare il contributo minimo dell’1% oppure una quota maggiore. Il modulo in questione deve essere consegnato all’azienda, che a sua volta comunicherà la decisione del lavoratore al Fondo Telemaco.
Approfondisci alla nostra pagina dedicata a Contribuzione e costi.
Cosa succede se il datore di lavoro non versa TFR e contributi al fondo pensione?
I versamenti periodici trattenuti dalla busta paga (TFR e contributo proprio del lavoratore) e a carico dell’azienda sono tutti di competenza del datore di lavoro.
Si tratta di pagamenti fuori dal controllo diretto del lavoratore, al quale viene comunque data la possibilità di consultare la situazione della propria posizione individuale.
Nel caso del Fondo Telemaco, il controllo avviene:
- in tempo reale, attraverso i servizi forniti tramite l’Area riservata del sito;
- annualmente, alla ricezione del Prospetto delle prestazioni pensionistiche – Fase di accumulo, che viene inviato agli iscritti entro il mese di marzo.
Se il lavoratore si accerta della mancanza dei versamenti al Fondo, in tutto o in parte, deve rivolgersi all’azienda al fine di ottenere il versamento al fondo pensione degli importi omessi.
Che si aderisca esplicitamente o meno, dunque, è sempre molto importante per il lavoratore avere ben presente la propria situazione previdenziale, in modo da agire tempestivamente per il ripristino della regolarità dei versamenti.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari – prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa.